Ventole per alta temperatura pericolo incendio scampato per una fonderia

CASO DI SUCCESSO: Come ho fatto risparmiare più di 30.000 € all’anno ad una fonderia?

COME RAFFREDDARE I CUSCINETTI DEI VENTILATORI SENZA FERMARE I LAVORI RISCHIANDO DI ANDARE A FUOCO…

È una calda mattinata di Luglio. Come ogni giorno prendo in mano il mio elenco infinito di cose da fare, ma oggi ho ricevuto una chiamata, e il mio sesto senso da Signore delle Ventole mi dice che oggi sarà una giornata diversa dalle solite.

E sicuramente anche quella di Marco. Si ok, non posso esserne certo.

Ma penso che avergli risolto un problema che gli rovinava i week end da mesi – a causa di continue manutenzioni urgenti- un effetto positivo per i suoi fine settimana e il suo stato d’animo l’avrà avuto.

Marco era arrivato a telefonarmi – consigliato da un altro mio cliente – esasperato dai continui guasti a dei ventilatori.

Stufo di dover intervenire di fretta ad ogni rottura.

Agitazione. Urgenza. Frustrazione. Imprecazioni. Non è facile lavorare così.

Eh, sì!!

Perché quando devi fermare la produzione, spegnere il forno per un guasto non è cosa da poco.

Sono soldi, tempo, energie mentali e corrente da pagare che butti via.

Ora immagina la scena:

Fonderia di alluminio del Bresciano. (per rispettare la privacy del mio cliente, eviterò di fare il suo nome)

Reparto interno che si occupa dell’omogeneizzazione dell’alluminio. È un particolare trattamento termico.

All’interno trovi due forni. Due bei bestioni!

Su ogni forno sono montati tre ventilatori per alta temperatura.

Di un altro fornitore. Non sono delle mie ventole, altrimenti Marco non avrebbe vissuto l’inferno che sto per raccontarti.

Non sto facendo lo spaccone.

Il punto è che io, a differenza del costruttore di quelle ventole, sono obbligato ad intervenire in caso di guasti. Obbligato dalla garanzia che io stesso metto a protezione dei miei clienti.

Questi ventilatori non funzionano bene.

Le pale girano…

Ventole per forni industriali progettate al ribassoPerò i cuscinetti del ventilatore si surriscaldano, rischiando di inchiodarsi.

Dei ventilatori progettati superficialmente, dirai tu!

Si è la stessa cosa che ha pensato il mio cliente e che è venuto in mente a me, mentre lo ascoltavo attentamente al telefono.

Marco – tecnico della manutenzione in fonderia – era veramente stufo di dover mettere mano ai ventilatori ogni due settimane.

Cambia i cuscinetti, ripristina l’equilibratura delle ventole.

Smonta e rimonta. Di continuo. Ogni volta mandando all’aria i progetti per il week end.

E per “ogni volta” intendo ogni 15 giorni nella maggior parte dei casi.

Infatti, solo nel fine settimana si può intervenire sui ventilatori, perché spegnendo i forni il venerdì, il giorno dopo sono abbastanza freddi per poterci mettere mano.

Quindi Marco si ritrova di sabato a smontare il ventilatore installato e cambiarlo con un altro che hanno in magazzino.

Si, hai capito bene.

Hanno dovuto spendere soldi per comprare due ventilatori di scorta. Uno per ciascun forno.

E vai con il buttare via soldi per cose che non dovrebbero servire.

Puoi capire bene che raffreddare dei cuscinetti che friggono a 180°C 24 ore su 24 è una cosa impensabile.

Ma Diego come può accadere una cosa del genere?

Scoprilo proseguendo nella lettura del racconto:

Il cliente mi spiega che il forno arriva ad una temperatura di 600°. E fin qui nulla di strano.

Purtroppo, il calore da dentro al forno arriva fino ai cuscinetti, che toccano punte di 180°C.

L’albero essendo di acciaio è un conduttore di calore, come ben sai.

Con quelle temperature il grasso si guasta in poco tempo. L’olio si separa dalla parte solida e addio effetto lubrificante. Inoltre, i cuscinetti si dilatano molto a quelle temperature, annullando completamente i giochi previsti per un corretto funzionamento.

Risultato?

Se non intervengono ogni due settimane rischiano di fondere i cuscinetti, con probabili rotture delle ventole. Cioè un fermo impianto improvviso che può fermare il lavoro per ore se non per giorni.

Oltre a soldi che vanno in fiamme.

Ancora.

Mi sembra strano. Cerco di capire meglio come è fatto il ventilatore. Pongo un paio di domande a Marco.

Si Diego, tra la ventola e il primo cuscinetto c’è una ventolina di alluminio. Ma forse è troppo piccola”. Mi risponde.

Di prassi infatti per i ventilatori che lavorano a temperature superiori ai 90°C, viene installata una piccola ventola – solitamente in alluminio presso-fuso – sull’albero, poco prima del cuscinetto più vicino alla ventola.

Lo scopo di questa ventolina è di smaltire il calore che proviene – attraverso l’albero – dalla girante del ventilatore.

È come il radiatore della tua automobile.

Nonostante la presenza della ventolina, quei cuscinetti si surriscaldano di continuo. Raggiungono punte di 180°C.

Ci si potrebbe cucinare una bistecca sopra.

Chiamano un esperto di lubrificanti per farsi consigliare un grasso che resista più a lungo. Acquistano delle tenute speciali da SKF, per cercare di ridurre la fuoriuscita del grasso troppo “fluido” a quelle temperature.

Le temperature rimangono comunque intorno ai 110°C. Troppo alte.

Esasperato, Marco e la sua squadra passano a soluzioni più estreme.

Installano dei piccoli tubi che sparano aria compressa sul cuscinetto per raffreddarlo.

I problemi aumentano

Marco, oltre all’angoscia per le imprevedibili sostituzioni nei fine settimana, mi spiega che riscontra un altro “piccolissimo” problema.

Gli costa 30mila euro.

Si questa soluzione gli costa circa 30’000 euro.

Trentamila euro perché chi ha installato quei forni ha pensato bene di cercare il risparmio sull’acquisto dei ventilatori.

Soldi che puoi tranquillamente tenerti in tasca per realizzare tuoi progetti o viaggi.

Ma non è tutto!

Capita spesso che le ventole “cadono”.

Cadono come i passeggeri del Titanic quando quel mostro calava a picco negli abissi.

Come è possibile?

Per tre ragioni:

  • I ventilatori sono montati in verticale sulla volta del forno.
  • Le ventole sono piuttosto pesanti
  • A tenere fissare le ventole sull’albero del ventilatore ci sono solo due misere viti da M12.

Ventole per forni industriali progettate al ribasso

Ora, a 600 °C, quelle piccole viti – sotto il peso della ventola – si allungano lentamente, fino ad arrivare a tranciarsi.

Immagina di avere il forno con dentro la carica di materiale da trattare.

Ad un certo punto senti un forte boato. Fermi tutto in fretta e furia. Speri di non rovinare il carico di alluminio che stai lavorando.

Attendi – perdendo soldi – che il forno si raffreddi, in modo da poterlo ispezionare. E quando finalmente puoi accedere, vedi una ventola un po’ ammaccata caduta dal suo albero.

Nel minor tempo possibile cerchi di rimuoverla e sostituirla con una nuova.

Questo è quello che accadeva di frequente a Marco. Capisci che non fosse proprio tranquillo di andare avanti in quel modo?

Ti ritrovi come lui a pensarne mille ogni giorno.

A volte la squadra che hai in organico sembra non bastare mai e tu sei sempre incasinato a risolverne di ogni anziché startene con la tua famiglia o fare quella cosa che sogni da un mese.

Invece no! Devi barcamenarti nel risolvere casini.

Si, io per primo mi metto nei tuoi panni, capisco e conosco quanto è frustrante dover mettere mano ad impianti così importanti per il tuo lavoro.

Non è come comprare le noccioline al bar.

Ed ogni soldo è sudato, per questo la tua azienda è solida.

Vorresti solo stare tranquillo e avere la sicurezza che tutto funzioni come una bellissima giostra.

Per questo io mi impegno ogni giorno ad inventare soluzioni personalizzate e nel darti l’assistenza dovuta.

Perché sono il primo che conosce questo mondo.

So cosa significa la differenza tra lavoro ben fatto e truffe ben vendute.

Ho addirittura scritto un libro che racconta di come alcuni costruttori di ventilatori riescano a “fregarti”, raccontando mezze verità o limando tutto il limabile pur di mettere in offerta un prezzaccio troppo basso per sembrare vero.

Ed infatti è così: non è vero. A quel prezzaccio, devi poi aggiungere tutti i soldi buttati al vento in attività di manutenzione inutili, in maggior consumo di energia o di prodotti come i cuscinetti.

Ma torniamo alla storia delle ventole di Marco, perché dopo tutti questi disagi un lieto fine c’è stato.

Dopo quella telefonata ricevuta, non ci ho pensato due volte a mettermi in macchina e correre -come sempre per le urgenze – da Marco che mi sta aspettando con ansia.

Arrivo, faccio il mio check di controllo ai ventilatori per capire qual’ è la causa di questi continue rogne.

Riscontro tre problemi:

  • La ventola è fissata all’albero con solo due semplici e piccole viti. Con il caldo queste si allungano sotto il peso della girante. Fino a tranciarsi. Bisogna pensare ad un fissaggio più robusto.
  • L’albero è pieno. Per come è costruito – che è una soluzione adatta solo per temperature di lavoro sotto i 400 °C – non si riesce a ridurre il calore che dalla girante arriva come un’onda di piena sui cuscinetti.
  • Vicino al primo cuscinetto è presente una ventolina di raffreddamento, ma è troppo piccola per essere davvero efficace.

Sceglieresti davvero di montare pezzi mediocri nel tuo macchinario?

Io non credo.

Se ti lasciassero scegliere informandoti veramente su quello che ti stanno proponendo, tu vorresti avere solo il meglio per i tuoi impianti. Senza sprecare soldi, lo so.

Qualsiasi utilizzatore sceglierebbe bilanciando il fattore prezzo con i vantaggi in termini di efficienza, affidabilità e manutenzione.

Chi in impianto ci sta tutti i giorni conosce bene le conseguenze del troppo risparmio: fermi improvvisi e guasti da riparare di fretta, ritardi di consegne, mancate produzioni con conseguente allungo dei pagamenti!!

Purtroppo però chi acquista, non può essere esperto in tutto. Spetterebbe a chi vende queste ventole preoccuparsi di fornirti delle macchine efficienti ed affidabili. Ma pur di vendere si sa che molti sarebbero disposti a tutto.

Dopo aver analizzato per bene come sono fatti quei ventilatori, torno in ufficio.

Penso.

Trovo la soluzione!!

I cuscinetti di Marco ritornano a sorridere

Decidiamo di modificare i ventilatori secondo mie direttive.

Realizzo un albero cavo dove può circolare l’aria dall’esterno e raffreddarlo.

Aumento le dimensioni della ventolina di raffreddamento. Potenziando la capacità di smaltire il calore che arriva dall’interno del forno.

La ventolina è poi collegata tramite due fori alla cavità interna all’albero. In questo modo, ruotando alla velocità nominale, riesce a “risucchiare” aria fresca dall’ambiente dentro all’albero.

ventole per forni industriali libro Forni da INCUBONel mio libro Forni da INCUBO ho dedicato un intero capitolo a raccontare come questa soluzione dovrebbe essere adottata ogni qual volta si superino i 550 °C di funzionamento del ventilatore. il caso di Marco è proprio una prova di come la mia teoria non sia campata in aria.

Infine, modifico il sistema di fissaggio della girante sull’albero, utilizzando quello che io chiamo “sistema a smontaggio rapido”. Nel senso che quando serve – e solo quando serve – puoi smontare la ventola dall’albero in pochi minuti.

Ma hai la garanzia che durante il funzionamento, quella ventola non se ne vola in giro per l’impianto. Resta fissata a forza sul suo albero.

Risultato?

I cuscinetti oggi oscillano ad una temperatura di 65°-80° C senza l’utilizzo di aria compressa di raffreddamento.

Marco non si arrabbia più nel cambiare ogni 15 giorni i ventilatori.

Anzi è davvero entusiasta e felice perché ha risolto tre grandi grattacapi e finalmente lavora più tranquillamente:

        • Senza perdite di tempo inutili.
        • Senza perdita di fatturato per interruzioni dei lavori.
        • Senza perdite di soldi.

Mai più guasti improvvisi!

Il Signore delle Ventole

P.S.: Marco ha scritto una breve testimonianza dove potrai leggere direttamente le sue parole:

Buongiorno Diego,
Vengo subito al “sodo” e riguardo alle domande che mi hai posto posso dirti che:

1) Il problema per il quale siete stati interpellati riguardava la mancanza di affidabilità dei nostri ventilatori dei forni di omogeneizzazione, in particolare dovevamo effettuare molteplici cambi dei ventilatori per la rottura dei cuscinetti.
Per essere più precisi occorre sottolineare che il processo di miglioramento della situazione dei ventilatori è stato abbastanza laborioso:
a) Una prima fase ha riguardato la sostituzione del grasso di lubrificazione dei cuscinetti con una tipologia decisamente più performante
b) In seconda battuta abbiamo effettuato l’isolamento termico, con materiali refrattari macroporosi della zona in cui sono calettati i cuscinetti
c) Successivamente abbiamo cambiato anche le tenute ai cuscinetti facendo realizzare a SKF delle tenute a disegno in Viton

2) Infine abbiamo voluto rivedere il progetto meccanico girante-albero per ottimizzare la bilanciatura della girante, lo smaltimento del calore e il montaggio-smontaggio girante – albero.
In questa fase cruciale siete entrati in gioco Voi. Devo ammettere che il servizio che ci avete assicurato è stato eccellente sotto tutti gli aspetti, per noi la parte di ingegneria è stata fondamentale in quanto al nostro interno non avevamo le competenze specifiche che consentissero di risolvere il problema in modo efficace.

3) I risultati sono relativi alle 2-3 settimane di utilizzo: al montaggio il ventilatore era già praticamente bilanciato, in processo la temperatura al cuscinetto oscilla tra i 65 e gli 80 °C circa, senza l’utilizzo di aria compressa di raffreddamento e la bilanciatura non è stata ancora rifatta, pertanto siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti e senz’altro, nel caso mi fosse richiesto, consiglierei vivamente una collaborazione con PBN.

Ci organizzeremo per fare anche la seconda ventola. Ciao”

– Marco Peroni –

Hai visto come è cambiata la vita di Marco?

Tante altre storie ti aspettano grazie alle quali potrai evitare grossi guai!!

Cosicché non racconterò la tua di disavventura, ma sarai il primo a non viverla tragica e a dormire su ventole tranquille.

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P.P.S. Ho scritto anche un altro articolo sulle ventole per forni industriali, all’interno del quale dimostro come un’altra pessima scelta progettuale – ahimè troppo diffusa tra costruttori di ventilatori economici – ti comporta dei costi di gestione molto più elevati del risparmio che ottieni al primo acquisto. Se hai dei forni industriali, te ne consiglio la lettura

| Guida gratuita

Relazione consulenza per risparmio energetico ventilatori industriali

“Come scegliere il ventilatore perfetto”

Seguendo le 5 regole che ho riportato in questa guida per chi come te deve acquistare dei ventilatori da installare nei propri impianti, sarai sicuro di scegliere il ventilatore perfetto per garantire le prestazioni del tuo impianto.

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