Non mi stupirei se anche a te è venuto questo dubbio.
E sai cosa ti dico?
Per molti costruttori hai ragione. Il simbolino Ex che mettono sui loro ventilatori sono solo un modo di aumentare il prezzo. Ma dietro NON c’è nessuna progettazione particolare, nessuna valutazione del rischio.
In un mondo ideale le cose non dovrebbero stare così.
Quello che ti svelerò in questo articolo è valido per qualsiasi ventilatore ATEX per polveri, che siano di zucchero, legno, farina o metalli leggeri cambia poco.
Acquistare ed installare un ventilatore ATEX per le polveri di alluminio però è sicuramente più complicato e rischioso degli altri casi di polveri.
NON è una cosa banale e scontata.
Tieni presente che esiste una normativa europea – la UNI EN 14986:2017 – totalmente dedicata alla progettazione dei ventilatori ATEX.
Credimi, per me che sono chi progetta queste ventole particolari, è una vera e propria manna dal cielo avere una guida dettagliata su quali passi seguire per garantire la sicurezza dei miei clienti.
Se non fosse che questa norma non è semplice da leggere – come tutte le norme a dire il vero – ti consiglierei di acquistarla e usarla per mettere in croce il tuo fornitore di filtri prima di decidere di staccargli un ordine.
Ma ti prometto che se continui a leggere, troverai un riassunto dei punti più importanti che puoi utilizzare come uno scudo dagli attacchi dei fornitori più spavaldi di ventilatori ATEX.
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ToggleCome deve essere costruito VERAMENTE un ventilatore ATEX per polveri di alluminio, e perché è importante che OBBLIGHI il tuo fornitore di filtri a seguire queste regole costruttive?
All’apparenza tutti i ventilatori, anche quelli ATEX sembrano del tutto normali.
In realtà però non è così, dietro la loro progettazione c’è – o meglio, dovrebbe esserci – un lavoro attento e meticoloso.
In questo video puoi vedere il ventilatore di un mio cliente, destinato ad essere montato su un filtro a secco per polveri di alluminio.
All’apparenza sembra un qualsiasi ventilatore.Piccolo e banale.
Ma come molto spesso accade, è nei dettagli che si nasconde la verità.
Guardandolo più da vicino, potresti notare alcune delle caratteristiche che lo rendono veramente un prodotto certificato ATEX.
In particolare questo mio cliente ha la necessità di installare il ventilatore in un ambiente pericoloso a contatto con delle polveri di alluminio, una delle sostanze più esplosive che possono esistere in una fabbrica.
Il primo passo per costruire un ventilatore ATEX è quello di eliminare qualsiasi fonte di innesco, che come un detonatore in una bomba può scatenare la violenza dell’esplosione.
Quando hai che fare con atmosfere esplosive, sia che si tratti di miscele di gas o di polveri, ci sono 3 principali pericoli che vanno eliminati con una corretta progettazione del ventilatore.
Ogni progettista di ventilatori dovrebbe infatti:
- Evitare scariche elettriche ed elettrostatiche
- Evitare scintille di natura meccanica, dovute allo sfregamento di due materiali (tipicamente metallici) uno contro l’altro
- Evitare che si formino dei punti dove la temperatura raggiunge valori tali da poter infiammare l’atmosfera esplosiva
Non è mia intenzione annoiarti con una lunga e complicata spiegazione tecnica delle soluzioni che adotto sui miei ventilatori ATEX.
Ovviamente le soluzioni che utilizzo sui miei ventilatori, NON sono inventate da me. Ma nascono dallo studio ed applicazione della norma 14986:2017.
NON cascare nel tranello che le scariche elettriche in una ventola ATEX sono dovute solo al motore elettrico
Questo è un dettaglio che sfugge a molti progettisti di impianti di aspirazione. È a causa di questa incomprensione che sono convinti sia sufficiente acquistare un ventilatore normale ed attaccarci un motore ATEX per essere conformi alla direttiva.
A dire il vero, anche molti costruttori di ventilatori ATEX ti rifilano delle macchine con la marcatura Ex solo sul motore.
Ma nel loro caso non credo sia una questione di ingenua incomprensione…la norma dovrebbero conoscerla molto bene.
Devi infatti sapere che la stessa ventola che gira dentro al ventilatore, può accumulare delle cariche elettrostatiche dovute allo passaggio dell’aria.
Non sono dovute alla corrente elettrica che passa nel motore.
È la stessa cosa che succede quando in primavera o autunno, in una giornata tersa e con un po’ di vento, ogni volta che tocchi un oggetto metallico prendi la scossa.
Nel ventilatore dove passano polveri di alluminio – o una qualsiasi miscela esplosiva – gli effetti possono essere molto più gravi di una leggera scossa.
Le cariche infatti continuano ad accumularsi fino a quando, superata una certa soglia, non parte una scarica elettrica – una sorta di piccolo fulmine – dalla girante verso un’altra parte del ventilatore, tipicamente il boccaglio o la chiocciola.
Polveri di alluminio + aria + scarica elettrica = DISASTRO
Ecco perché è importante che tutte le parti di un ventilatore ATEX per polveri di alluminio siano “messe a terra”.
Tieni presente che la responsabilità di collegare correttamente alla messa a terra il ventilatore, nel 99% ricade su chi esegue l’installazione, non sul costruttore della ventola.
Queste attività saranno infatti scritte all’interno del manuale del ventilatore – se il costruttore sa cosa sta facendo – e risulteranno come un obbligo a carico tuo o di chi installa la macchina.
Chiarita una volta per tutte che l’ATEX non riguarda solo le cose elettriche, ora sono certo che NON ti farai fregare da qualche venditore che ti rifila delle sole.(per ignoranza, o per malafede)
Passiamo quindi al tuo peggiore incubo se hai degli impianti che producono polveri di alluminio.
Le scintille.
Come evitare che una ventola ATEX si trasformi in una stellina di natale, sprigionando una pioggia di scintille che in una frazione di secondo può farti saltare in aria il capannone?
Spero davvero che nessuno ti abbia mai installato dei ventilatori ATEX per polveri nel tuo impianto, convinto che fosse sufficiente installare un motore Ex per garantirti la sicurezza dal rischio esplosioni.
Se prima infatti ti ho mostrato come le cariche elettrostatiche NON sono dovute solo a macchine elettriche, leggendo quello che sto per dirti ti renderai davvero conto di quanto stai rischiando se ti hanno rifilato un ventilatore normale con solo il motore marcato Ex.
Sono certo che avrai avuto nella tua vita molti esempi di scintille di natura meccanica. Il più comune è ad esempio l’accendino.
Un altro esempio – molto più simile a quello che può succedere dentro ad un ventilatore – è dato da un oggetto diffuso in quasi tutte le officine: il flessibile. (o molettina per gli amici)
Se per un qualsiasi guasto – o magari per un errore di montaggio – la girante entra in contatto con il boccaglio o con la chiocciola del ventilatore mentre ruota alla sua folle velocità, l’effetto che ottieni è proprio quello di una molettina premuta contro un pezzo di ferro.
Improvvisamente una spirale di scintille avvolge la girante, spargendosi poi in tutta la chiocciola del ventilatore.
Proprio per evitare che un’esplosione ti sventri il capannone, utilizzo dei materiali speciali, in grado di non emettere scintille se sfregati ad alta velocità dalla girante o dall’albero del ventilatore ATEX.
In questo modo posso prevenire la formazione di scintille. Non però posso evitare un’altra minaccia letale per il tuo impianto.
Ecco perché dobbiamo allearci e combattere insieme gli spietati punti caldi che possono far detonare il tuo ventilatore ATEX per polveri di alluminio.
Cosa sono i punti caldi?
Sono delle parti più o meno estese sul ventilatore, che raggiungono delle temperature talmente alte da innescare un’esplosione.
Quanto devono essere caldi per diventare letali?
Dipende. Fintanto che non superano la temperatura per la quale la miscela esplosiva si infiamma (nel gergo ATEX si parla di Classe di Temperatura), NON succede nulla.
Il problema è che nel caso dell’alluminio NON è così facile stabilire questo limite da non superare con la temperatura, visto che la sua polvere può esplodere anche a temperatura ambiente.
Ad ogni modo, quando progetto le mie ventole ATEX, sto sempre molto attento ad evitare che – sia durante il funzionamento che in caso di piccoli guasti prevedibili – non corri il rischio che si formino dei punti caldi.
Il motore elettrico lo compri già idoneo a rispettare la classe di temperatura. In condizioni normali di funzionamento, non si surriscalda così tanto da mettere a rischio tutto l’impianto.
Il ventilatore invece deve essere progettato e costruito in modo da evitare che la girante o l’albero sfreghino contro qualcosa.
“Ma come, prima mi hai detto che metti dei materiali speciali per evitare scintille quando la girante sfrega sulla chiocciola, e adesso mi dici che bisogna evitare questo contatto?”
Si. NON sto dando di matto.
È vero che utilizzo dei materiali speciali per evitare le scintille.
Ma è altrettanto vero che anche questi materiali, se sfregati dalla girante ad alta velocità, si surriscaldano a causa dell’attrito, generando un punto caldo.
Si tratta di una doppia protezione dal rischio esplosione.
Evito che le parti in rotazione possano sfregare contro quelle ferme. Nel caso però questo dovesse accadere, grazie a materiali speciali ho eliminato la possibilità che si formino delle scintille.
Ma come si può evitare che la girante sfreghi contro qualcosa?
È la stessa norma 14986 a dare delle indicazioni chiare e precise, che possono essere molto utili anche a te che devi acquistare la ventola.
Arrivato a questo punto avrai infatti capito che se acquisti un ventilatore ATEX devi stare più attento e ficcare un po’ il naso in quello che fa il tuo fornitore.
Ti avviso. Quello che ti sto per dire molti dei costruttori di ventilatori ATEX sosterranno che non corrisponde al vero.
Se il tuo fornitore la pensa così…beh allora è giunto il momento di cambiarlo, visto che NON conosce nemmeno le norme che dovrebbe utilizzare.
In condizioni ideali, la girante NON può sfregare contro nessun componente del ventilatore.
Il problema sorge se per un qualsiasi motivo, gli spazi teorici tra la girante ed il resto della chiocciola, si riducono fino a zero.
Questo può verificarsi ad esempio se la ventola si deforma a causa di cattiva progettazione, oppure nel caso in cui a deformarsi è la chiocciola o la sedia che sostiene il motore.
Ecco perché la norma 14986 parla chiaro.
I ventilatori ATEX devono essere di costruzione rigida.
Quindi se fino ad oggi ti hanno dato dei giocattolini, costruiti con lamierini sottili come la carta velina e con il motore sostenuto da quattro angolari imbullonati…ecco direi che è il caso di cambiare fornitore e cercarne uno più serio.
A maggior ragione se quello che stai acquistando è un ventilatore ATEX per polveri di alluminio, devi assolutamente cercare un fornitore in grado di garantire la tua sicurezza grazie ad una progettazione ed una costruzione che rispetti le regole dettate dalle norme europee.
Quelle che ti ho appena svelato sono delle vere specifiche di costruzione che puoi richiedere al tuo fornitore.
Non sono segreti, perché in fondo sono semplicemente la traduzione nella pratica della norma 14989:2017.
Solo che quasi nessun costruttore di ventilatori ATEX ne vuole parlare, perché ovviamente più cose tu sai, meno ti possono prendere per i fondelli.
Quindi prendi nota di queste 3 caratteristiche che ti ho svelato su un foglio da custodire nel cassetto, pronto all’uso per qualsiasi volta che dovrai ordinare una ventola ATEX.
Se invece quello che ti serve nel tuo impianto è un filtro a secco completo di un ventilatore ATEX per le polveri di alluminio, allora seguimi mentre ti svelo un’ultima caratteristica fondamentale per la tua sicurezza e per scongiurare esplosioni in grado di devastare la tua azienda.
Ecco perché NON puoi comprare un ventilatore ATEX per polveri di alluminio dal primo rappresentante di ventole standard a catalogo, se ti interessa veramente evitare una strage tra i tuoi collaboratori.
“Mamma mia Signore delle Ventole, come sei allarmista. Non starai esagerando con questa storia del rischio di esplosione?”
No. Non sono allarmista.
Continua a leggere e scoprirai da solo che NON sto facendo terrorismo psicologico.
Partiamo da un concetto semplice semplice.
Quando hai a che fare con polveri esplosive, ci sono due cose che devi fare per cancellare – o almeno ridurre quasi a zero – il rischio di un disastro in azienda.
- Evitare che la concentrazione delle polveri nell’aria superi certi limiti
- Evitare che si formino dei depositi di polvere in angoli o superfici che possono causare un’esplosione
Per il primo punto, si utilizzano degli impianti di aspirazione che filtrano l’aria e raccolgono le polveri in un contenitore apposito.
Più difficile è invece evitare i depositi di polvere. Uno strato minimo si formerà sempre.
Per questo motivo ad esempio una delle raccomandazioni che dovresti trovare scritta nel manuale del ventilatore ATEX per polveri, riguarda proprio le attività di pulizia.
Ad intervalli periodici – a seconda di quanto velocemente si formano i depositi di polvere – devi rimuovere questi strati di materiale esplosivo.
Ovviamente quanto detto è valido sia per la parte esterna che per quella interna del ventilatore, del filtro e delle tubazioni.
Ma a questo punto sorge un grosso problema.
Le polveri sono talmente fini che si possono incastrare in qualsiasi spazio – anche minuscolo – lasciato aperto.
Tempo fa ad esempio un mio cliente mi ha inviato un ventilatore ATEX per polveri che l’impiantista gli ha rifilato, acquistandolo da un produttore di ventole standard.
La vedi nella fotografia qua sotto.
Fai caso a due cose. La prima riguarda proprio la polvere. Se noti da un lato le pale sono bianche invece che verdi. Non è una verniciatura speciale. Quel bianco è proprio lo strato di polvere che si è depositato sulle pale. Se ne sta li in silenzio, pronto a farsi esplodere.
La seconda invece ha a che fare con la costruzione PERICOLOSA per ventilatori ATEX per polveri. Se ci fai caso, le pale sono saldate solo con due tratti. In mezzo NON c’è niente che sigilla lo spazio tra pala e dischi della girante.
Nel tempo quei pertugi si riempiono di polvere – che NON riesci a rimuovere nemmeno pregando in sette lingue – e diventano delle vere bombe ad orologerie.
Non puoi sapere quando, ma puoi stare certo che prima o poi esploderanno.
Ed è questo il motivo per il quale NON devi comprare un ventilatore ATEX per polveri di alluminio da un fornitore di macchine standard, pronte a magazzino.
La produzione di serie dei ventilatori – come tutte le produzioni di massa – ha bisogno di metodi veloci ed economici di costruzione. (oltre ad utilizzare degli spessori ridicoli per un ventilatore ATEX)
La saldatura è quasi del tutto bandita. Nella migliore delle ipotesi, le giranti vengono tenute insieme da piccoli tratti di saldatura.
Chiocciola e sedia del motore sono invece realizzati tramite “graffatura”, cioè una lavorazione che ripiega su sé stessi due labbri di lamiera per unirli tra di loro.
A causa di questi ventilatori forse perfetti per casa tua – ma spacciati come ventole ATEX per uso industriale – un mio cliente stava per commettere un grave errore che l’avrebbe messo sulla graticola di un possibile processo penale.
Perché Luigi mi ringrazia ancora oggi per averlo salvato dal disastro di un errato acquisto di un ventilatore ATEX per polvere di alluminio.
Ti racconto molto brevemente una storia realmente accaduta. Come nei migliori film che narrano avvenimenti di cronaca, permettimi di usare la frase di rito:
“I nomi dei luoghi e delle persone direttamente coinvolti sono inventati. Ogni riferimento a persona o cosa esistente è puramente casuale e/o infondato.”
Luigi è un progettista di impianti di aspirazione e filtrazione industriale. È un cliente di lunga data, anche se ha sempre avuto una politica tutta sua nel scegliere quali ventilatori ordinare da me e quali dai miei concorrenti.
Le ventole piccole, sotto gli 11 kW di potenza, li acquista da due costruttori di ventilatori standard. Quelle più grandi invece preferisce che sia io a costruirle.
Ognuno ha le sue convinzioni, ed in fondo non ha mai avuto problemi anche con gli altri costruttori, quindi non ho mai avuto motivo di cercare di fargli cambiare idea.
L’aneddoto di cui ti voglio parlare risale ad un anno fa. Facciamo allora un piccolo salto indietro nel tempo.
Mi trovo negli uffici di Luigi per una visita di cortesia. Tra di noi vi è una stima professionale molto profonda, e ci piace passare qualche ora a chiacchierare delle nostre cose da tecnici.
Ad un certo punto mi guarda con gli occhi illuminati dalla gioia di un bambino che parla del suo nuovo gioco:
“Diego, vuoi vedere il mio ultimo progetto di un filtro ATEX? È una roba seria, serve ad aspirare le polveri di alluminio da una macchina di finitura automatica.”
Sentendo tutta quella passione sgorgare dalle sue parole, non posso far altro che accettare l’invito.
In fondo ha stuzzicato la curiosità dell’ingegnere nerd che c’è in me, la stessa che mi tiene incollato alle trasmissioni televisive dove viene mostrato come si costruiscono gli oggetti e le macchine più strane.
Mi accompagna nel suo capannone. Di fronte a noi un immenso filtro a maniche, bello robusto e rinforzato.
Orgoglioso Luigi mi mostra i pannelli di rottura, che servono a indebolire l’esplosione senza lanciare pezzi metallici in giro per il capannone.
Mentre ascolto, all’improvviso mi cade l’occhio sul ventilatore che deve aspirare dal filtro.
Mi si gela il sangue. Non voglio offendere Luigi, un tecnico come me che stimo davvero.
Ma al tempo stesso NON posso lasciarlo commettere quell’errore.
Da quanto vedo dalla targa si tratta di un ventilatore ATEX per zona 22, quindi dal punto di vista delle scartoffie è tutto corretto.
Al mio occhio di progettista di ventilatori NON sfugge però quel dettaglio – all’apparenza insignificante – che può fare la differenza tra la vita e la morte per chi dovrà lavorare vicino a quell’impianto di aspirazione.
Il ventilatore è costruito con lamierini sottili tenuti insieme da una semplice graffatura. Luigi ha infatti deciso di acquistarlo da uno dei due costruttori di serie, visto che la potenza è di soli 5,5 kW.
Mi faccio coraggio.
“Luigi, non ti offendere per quello che sto dicendo. Però se consegni il filtro con quel ventilatore al tuo cliente, rischi di avere sulla coscienza qualche morto!”
Mi fissa in silenzio. Il volto neutro, senza un’espressione.
Gli spiego allora che per come è costruito quel ventilatore, proprio all’interno della chiocciola – nell’incavo creato dalla graffatura – si possono formare dei depositi di polvere di alluminio.
Rimuovere la polvere da quei pertugi così piccoli non è per nulla semplice. NON si può usare acqua o aria compressa, che rischiano di innescare la polvere.
“Chiedi al tuo costruttore di riempire tutti quegli spazi con delle saldature, in questo modo ti togli questo rischio dalle spalle.”
Un po’ stizzito per quello che gli ho appena detto, cerca di congedarmi con un “Ok, farò come dici.”
In realtà appena sono uscito dal cancello del suo capannone per tornare nel mio ufficio, Luigi ha chiamato il suo esperto ATEX che lo aveva aiutato nella progettazione del filtro.
Non avevo raccontato fesserie. Anche il suo consulente conferma la mia osservazione.
Dopo soli 30 minuti da quando l’ho lasciato, Luigi mi chiama al telefono:
“Perfettibile, tu saresti capace di farlo quel ventilatore ATEX per polveri di alluminio? Anche se è così piccolo?”
Sorrido di fronte alla sua ingenuità nel credere che non sono in grado di fare ventilatori piccoli. Lo tranquillizzo.
“Certo Luigi, mandami per e-mail i dati di portata e pressione. Entro serata ti mando la scheda tecnica ed il disegno.”
Da quel giorno il nostro rapporto è diventato ancora più stretto.
Ho rischiato di essere buttato fuori a calci quando gli ho fatto notare un suo errore nella scelta del ventilatore. Altri progettisti troppo pieni di sé, l’avrebbero sicuramente fatto.
Luigi invece ha deciso da quel giorno di rivolgersi a me per qualsiasi ventilatore ATEX – anche se sa di pagare un prezzo più alto – vista la progettazione e la costruzione totalmente diversa rispetto ai ventilatori standard.
“Grazie ai miei impianti voglio togliere, NON aggiungere pericoli ai miei clienti. Non posso dormire pensando che da qualche parte una persona può morire a causa mia.”
Ecco perché stimo così tanto Luigi.
È uno di quei progettisti vecchio stampo, fedeli alle regole ed alle norme, che NON scendono a compromessi per qualche centinaio di euro.
E grazie al suo esempio spero di averti mostrato quanto è importante scegliere correttamente il fornitore del ventilatore ATEX per polvere di alluminio da installare nel tuo impianto.
Grazie a quello che hai letto in questo articolo, adesso sei in grado di guardare ai raggi X le proposte commerciali dei tuoi fornitori di ventilatori e scartare subito – senza perdere tempo – quelli che ti stanno rifilando una bomba ad orologeria.
Se poi hai letto fino a questo punto, allora credo che vuoi evitare di far saltare in aria il tuo impianto a causa di un errore nell’acquisto di un ventilatore ATEX. O sbaglio?
Immagino però che non sia semplice cercare di districarti tra tutte quelle sigle strane ed incomprensibili si usano per marcare ATEX i ventilatori.
Ti assicuro che la prima volta che ci ho sbattuto la testa NON è stato semplice nemmeno per me. Leggevo e rileggevo le norme, ma tutti quei codici NON mi entravano in testa.
A furia di sbatterci la testa però, dopo qualche mese sono riuscito – come gli studiosi dei geroglifici egizi – a decifrare finalmente le sigle ed i codici ATEX da usare sui miei ventilatori.
Siccome non penso che tu abbia a disposizione mesi interi prima di decidere quale categoria ATEX deve avere il ventilatore che devi ordinare, ho pensato di farti un piccolo REGALO.
Ho scritto una guida sui ventilatori ATEX completamente gratuita.
Al suo interno troverai i consigli di un addetto ai lavori (che sarei io) che DEVI seguire per acquistare – senza essere sopraffatto da codici incomprensibili – un ventilatore centrifugo in grado di proteggere il tuo impianto da devastanti esplosioni.
Come ben sai, la legge non ammette ignoranza. Quindi perché rischiare inutilmente?
Sei preoccupato perché la norma ATEX – scritta da burocrati in un linguaggio comprensibile solo ad avvocati e giudici – non ti è chiara?
Tranquillo, puoi scaricare gratuitamente la guida – scritta in modo chiaro e comprensibile – compilando il modulo che trovi qua sotto:
Con questo manuale:
- Risparmierai forti emicranie nel tentativo di leggere e comprendere le norme, scritte in un linguaggio comprensibile solo ai tecnocrati europei e a qualche avvocato che conosce la lingua inglese.
- Non correrai il rischio di ritrovarti con una macchina che non puoi utilizzare nel tuo impianto, anche se l’hai già pagata (magari a caro prezzo, a causa di una classificazione ATEX errata)
- Eviterai di assumerti responsabilità ed obblighi di legge – spesso senza nemmeno esserne cosciente – che non ti spettano in quanto utilizzatore finale.
Cosa aspetti? Scarica subito la tua copia gratuita della guida sui ventilatori ATEX:
“Mai più guasti improvvisi!”
Il Signore delle Ventole
P.S. Se ti interessa l’argomento delle marcature ATEX in base alla nuova direttiva, non solo per polveri di alluminio, allora ti potrebbe far piacere leggere un altro articolo che ho scritto proprio sui ventilatori ATEX.