La coibentazione dei ventilatori industriali è spesso vista come un accessorio di poco valore.
Per questo motivo chi compra delle ventole in molti casi decide di affidare questo componente a società esterne che si occupano della coibentazione di tutto il piping.
Il risultato?
Quello che mi ha raccontato Nazzareno, il mio direttore commerciale, in merito ad un nostro cliente ti può dare un’idea molto chiara:
“[…]Tra l’altro ho visto in un loro disegno preliminare una cosa che non mi è piaciuta per niente: hai presente le portine di ispezione?
Beh il loro coibentatore sta considerando le chiocciole dei ventilatori come se fossero parti di semplice piping, quindi non prevede alcuno scasso per consentire l’apertura delle portine!
E tutto questo…per risparmiare, ovviamente!
Peccato che così facendo perderanno in toto il beneficio di poter verificare lo stato delle giranti senza smontare mezzo impianto[…]”
Se anche tu di solito affidi la coibentazione dei tuoi ventilatori industriali a società di coibentatori generici, allora leggi quello che sto per dirti.
Probabilmente scoprirai alcuni piccoli dettagli che possono evitarti fastidiosi problemi in fase di collaudo o nei mesi successivi all’installazione.
Per prima cosa iniziamo con la storia del cliente FACCIODASOLO srl, di cui mi parlava Nazzareno nella conversazione che hai appena letto.
Indice
ToggleIl motivo (errato) per cui la FACCIODASOLO srl ha deciso di affidare a terzi la coibentazione dei ventilatori industriali che gli ho fornito.
Il pezzo di conversazione che ti ho trascritto sopra, è il risultato finale di un lavoro iniziato diversi mesi fa.
Siamo a gennaio del 2018.
Io sono in viaggio. Vado in un’acciaieria a cercare di risolvere dei problemi che hanno con alcuni ventilatori acquistati da un catalogo online.
Approfitto del lungo viaggio per chiamare Nazzareno e sentire come sta andando la trattativa per un importante progetto di un nuovo cliente.
Nazzareno: “Diego, alla fine ce l’abbiamo fatta, anche se devo dire che questa volta è stata più dura del previsto.
Da subito hanno riconosciuto la necessità di acquistare non solo dei ventilatori, ma una soluzione dedicata e ingegnerizzata ad hoc per l’impianto del loro cliente finale.
Però avevano (come spesso accade) sottostimato il budget dei package di acquisto, tra cui i ventilatori, per poter acquisire a loro volta la commessa”
(strano, penso ironicamente tra me e me)
“E quindi come sei riuscito a “trovare la quadra”?” Domando.
Nazzareno: “Beh, con i ragazzi abbiamo trovato prima di tutto una soluzione ad alto rendimento, con l’adozione di pale a profilo alare. Solo questo ci ha consentito di diminuire la taglia dei ventilatori e di installare motori più piccoli.
In questo caso potevamo permettercelo, perché il fluido non era particolarmente abrasivo o impaccante”
Io: “Ed è bastato?”
Nazzareno: “No, purtroppo. La spesa per loro sostenibile era comunque più bassa.
Visto tutto il supporto tecnico che ha ricevuto da noi in fase preliminare e che voleva continuare ad avere anche in esecuzione di commessa, Luigi – il loro tecnico – ha deciso di ridurre lo scopo di fornitura togliendo qualche accessorio…”
Ecco, ci siamo. Quale accessorio FONDAMENTALE ha escluso?
Nazzareno: “Come al solito becchi subito nel torbido J…
Non ti preoccupare, le macchine non sono ATEX per Zona 1.
Siamo in Zona 2, quindi i sensori di temperatura e vibrazioni non dobbiamo obbligatoriamente fornirli.
Per quanto riguarda la coibentazione acustica dei ventilatori, purtroppo – dopo che avevo fatto tutti i calcoli preliminari sugli spessori da utilizzare – mi hanno detto che non la compreranno da noi, ma “FARANNO-DA-SOLI”
Faranno eseguire la coibentazione dei ventilatori in campo da un fornitore unico che coibenterà tutto il piping dell’impianto.
Può anche essere ragionevole, in fondo in questo modo potranno risparmiare qualcosa con un acquisto a maggior volume dei materiali necessari.
Io: “Nazza…Quanto scommettiamo che torneranno da noi, dopo, in fase esecutiva?”
Non ti rovino subito la sorpresa, ti svelerò chi ha vinto la scommessa più avanti.
Intanto vediamo i problemi ai quali vai incontro se segui l’esempio di Luigi della FACCIODASOLO srl.
Coibentazione ventilatori industriali. Ecco i 3 errori che qualunque coibentatore NON esperto commette sulle tue ventole.
Una precisazione. Non ho nulla contro chi esegue delle coibentazioni industriali.
La coibentazione di ventilatori industriali richiede però certe “malizie” non note a chi non costruisce ventole.
Poi ovviamente c’è qualche società che si è specializzata nell’eseguire la coibentazione delle ventole.
Ne conosco un paio personalmente. (se ti interessa te le posso suggerire in privato)
Fatta questa premessa, mi catapulto sul primo problema.
Coibentazione ventilatori industriali. Come farti odiare da chi in impianto segue la manutenzione delle ventole.
La manutenzione dei ventilatori richiede spesso di poter guardare al loro interno.
Magari semplicemente per verificare lo stato della girante.
Oppure per poter eseguire attività di manutenzione più “pesanti”, come la sostituzione dei cuscinetti ed il successivo controllo dei giochi tra girante e boccaglio.
Per questo motivo su tutti i miei ventilatori è prevista una portina di ispezione.
Inoltre, quando le macchine sono abbastanza grandi – cioè quando la girante supera il metro di diametro – la chiocciola è divisa in più parti, tenute insieme tramite una serie di viti.
Va da sé che questi accorgimenti, per poter essere realmente utili, non devono essere cancellati da chi esegue la coibentazione dei ventilatori industriali.
Cosa devi imporre allora al tuo coibentatore?
La coibentazione dei ventilatori industriali deve essere eseguita con delle aperture – chiuse da lamiere rimovibili – in corrispondenza sia della portina di ispezione che delle linee di divisione della chiocciola.
In questo modo, per qualsiasi attività di manutenzione NON sarà necessario smantellare l’intera coibentazione.
Basterà togliere solo le lamiere rimovibili.
Grazie a questo piccolo accorgimento, eviterai di far perdere intere giornate di lavoro agli addetti alla manutenzione.
E come si sa – soprattutto durante una riparazione – il tempo è denaro.
Sfrecciamo verso il secondo errore da evitare.
La coibentazione dei ventilatori industriali – sia per fini acustici che termici – deve essere progettata con cura.
Negli impianti industriali solitamente viene eseguita la coibentazione solo per fini termici.
Le tubazioni che trasportano liquidi o gas caldi vengono rivestiti di materiale isolante per evitare di disperdere calore.
La coibentazione dei ventilatori industriali invece serve molto spesso a ridurre il rumore emesso da queste macchine.
Non è raro il caso nel quale si utilizza un rivestimento isolante sia per evitare la trasmissione di calore, che per evitare un baccano assordante in impianto.
Bisogna quindi essere in grado di calcolare lo spessore di isolante necessario per entrambi gli scopi.
Ma del rumore generato dal ventilatore, il tuo coibentatore generico ne sa qualcosa?
Dubito. Quindi intanto leggi – e fai leggere a lui – questo articolo che ho scritto sul rumore dei ventilatori industriali.
Se poi proprio non vuoi acquistare un ventilatore completo di coibentazione dal tuo fornitore, chiedi almeno che ti venga fornita la progettazione dell’isolamento acustico.
Ha un costo ovviamente.
Ma ti evita reclami dal tuo cliente, infuriato quando l’ARPA gli blocca l’impianto.
Vediamo il terzo ed ultimo errore.
Isolamento termico dei ventilatori. Attento a chi schiva il lavoro difficile.
Altro aspetto fondamentale nella coibentazione dei ventilatori industriali – soprattutto quando trattano gas caldi – è che tutta la chiocciola deve essere rivestita di isolante.
Non solo le parti facili da raggiungere.
Perché?
Te lo spiego in questo video.
Risparmiare qualche centinaia di euro quando compri il ventilatore, per poi dover sostituire i cuscinetti e rifare da capo tutta la coibentazione, ti sembra un grande affare?
A te la risposta.
Lo stesso discorso vale anche nel caso della coibentazione a fini acustici.
Se lasci “nuda” tutta la parte della chiocciola sotto la sedia, il rumore fuoriesce da quella superficie.
La struttura della sedia può poi fare da cassa di risonanza – come nelle chitarre – amplificando il rumore percepito.
E il tuo cliente non ne sarà felice. Te lo assicuro.
Come è finita la scommessa sulla FACCIODASOLO srl?
Come forse avrai intuito, la scommessa l’ho vinta io.
“Diego…devo informarti di una cosa…quelli di FACCIODASOLO srl mii hanno scritto chiedendomi supporto…per la coibentazione acustica.”
Mi ha detto Nazzareno qualche giorno fa, mentre mi offriva un caffè alla nostra macchinetta in officina.
Caffè con extra zucchero, forse per indolcirmi la pillola visto che sa che io lo bevo amaro.
Vedendo la mia espressione da “te l’avevo detto”, prosegue.
“In particolare mi hanno chiesto i disegni di riferimento per vedere come applichiamo l’isolamento ai ventilatori.
Inoltre, per poter acquistare il materiale necessario hanno bisogno di conoscere la superfice dei ventilatori e quindi stimare quanti metri quadri di materiale isolante serviranno per ogni singolo ventilatore.
Tra l’altro ho visto in un loro disegno preliminare una cosa che non mi è piaciuta per niente: hai presente le portine di ispezione?
Beh il loro coibentatore sta considerando le chiocciole dei ventilatori come se fossero parti di semplice piping, quindi non prevede alcuno scasso per consentire l’apertura delle portine!
E tutto questo…per risparmiare, ovviamente!
Peccato che così facendo perderanno in toto il beneficio di poter verificare lo stato delle giranti senza smontare mezzo impianto…
Che ne pensi?”
Se hai letto tutto questo articolo, avrai capito cosa ne penso.
Luigi della FACCIODASOLO srl ha commesso il classico errore di spendere il doppio pensando di risparmiare.
La società che si occupa per loro delle coibentazioni dell’impianto è sicuramente una ditta seria ed affidabile. (altri clienti me ne hanno parlato bene)
Ma ovviamente non sono esperti di coibentazioni dei ventilatori industriali.
Ho quindi consigliato a Luigi di incontrarci, con il suo coibentatore, per cercare di ridurre al mimino i danni che stava per causare.
Così, parlando, è emerso che stava per cascare in due dei tre errori di cui ti ho parlato:
- Rendere inaccessibile l’interno del ventilatore
- Una coibentazione del tutto INUTILE ai fini acustici
- Rivestire di isolante solo le parti facilmente accessibili
In particolare, Luigi rischiava di portarsi in casa le rogne degli errori nr 1 e 3, ma solo perché noi in PBN siamo abituati a fornire sempre i dati di rumore, e gli spessori necessari della coibentazione dei nostri ventilatori industriali.
Vuoi sapere l’aspetto buffo che è venuto fuori da questo incontro?
Il coibentatore di Luigi ha chiesto un prezzo doppio rispetto a quello che avevamo proposto noi inizialmente.
E i ventilatori ormai erano già in viaggio verso il cliente finale. Non si poteva più tornare indietro sulle decisioni prese durante l’acquisto.
Luigi era quindi obbligato a pagare il doppio e sperare che il suo coibentatore avesse capito tutto quello che gli avevo spiegato.
“Mai più guasti improvvisi!”
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Forse ti sarà capitato di avere a che fare con altri fornitori che aspettano di sentire da te quale ventola vuoi.
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