
Il Fumo va dietro ai Belli…Se la Cappa l’han progettata dei Pivelli
I fumi di fonderia, ma anche quelli di un’acciaieria o di una linea di estrusione, sono sempre delle bestie indomite, eteree.
Vanno un po’ dove vogliono.
Come davanti ad un barbecue, dove ovunque tu ti sposti, alla fine ti arriva il fumo negli occhi.
Un impianto di aspirazione che funzioni correttamente è fondamentale in questi impianti di produzione.
Certamente un ruolo importante lo ha il ventolone che deve essere capace di risucchiare completamente il volume di fumi che un forno sprigiona a pieno regime.
Ma con una progettazione non corretta delle cappe di captazione e di tutta la tubazione, nemmeno il ventolone più potente riuscirà a risolverti il problema dei fumi sprigionati.
Ti ritroverai così con:
♨ Pennacchi di fumo che invadono il capannone, mettendo a rischio la salute dei tuoi colleghi.
♨ Reclami dai vicini – ormai ogni azienda è circondata da case residenziali – per i cattivi odori che sentono quando girgliano all’aperto mentre tu sudi davanti al forno.
♨ Scoppiettii dovuti a sacche di gas incombusti.
♨ Qualche verbale se sei così sfortunato da ricevere una visita dall’ASL.
♨ Un caldo soffocante e bruciore agli occhi per chi è costretto a lavorare annegato in un’atmosfera inquinata dai fumi.
Ecco perché per l’annuale incontro presso il Castello Bonomi, questa volta ho deciso di portare un ospite in grado di diradare la coltre di fumo dagli impianti di aspirazione industriale.
Il suo nome è Davide Pasini. Ingegnere con una lunga esperienza in questo campo. Gli ho chiesto di darti qualche dritta su come dovrebbe essere progettato correttamente un impianto di aspirazione, a seconda del tipo di processo e di fumi che vengono prodotti.
Io mi aggancerò al suo intervento, svelandoti quali problemi possono rovinarti i week end a causa di un ventilatore mal pensato o che va incontro a malfunzionamenti in un impianto di aspirazione.
Dopo averti annoiato a dovere con questi argomenti (Hey scherzo, vedremo di essere il più leggeri possibile) come da rituale visiteremo le cantine della tenuta Castello Bonomi, alla scoperta del metodo da loro utilizzato per trasformare dei comuni acini d’uva in uno dei più deliziosi vini d’Italia: il Franciacorta.
“Si ma io voglio berlo il Franciacorta, non solo vedere come lo fanno”
Tranquillo. Ho pensato anche a questo.
? La serata si chiuderà infatti con una degustazione dei vini prodotti dalla tenuta, accompagnati da una cena informale durante la quale avremo modo di scambiare due chiacchiere, farci due risate e conoscerci meglio.
Quanto costa tutto questo?
Nulla. Se sei interessato a partecipare a questo evento sarai mio gradito ospite.
L’unica cosa che ti chiedo di fare è di confermarmi per tempo la tua presenza.
Ci vediamo il prossimo 4 Luglio, ore 18.00. L’evento GRATUITO si terrà presso la tenuta CASTELLO BONOMI, Via S. Pietro 46, Coccaglio (BS)