Anche a questo agosto sono sopravvissuto.
È stato un mese davvero tosto. Più degli altri anni. Quasi nessuno ha chiuso, quindi abbiamo lavorato come se fosse un mese qualsiasi.
Anche per te è stato così?
Ora che il peggio è passato, sono partito per qualche giorno di vacanza.
Ebbene si, ce l’ho fatta a prenotare. In questo preciso istante sono infatti a Palma de Mallorca.
E se hai letto la scorsa pagina del mio Diario di Bordo, sono anche riuscito a ottenere la tanto attesa copia del mio passaporto.
Adoro stare in spiaggia. Quando le onde del mare – con il loro ciclico infrangersi – sovrastano qualsiasi rumore, sia esterno che quello dei pensieri, riesco sempre a coltivare nuove idee.
È proprio un momento di cui ho bisogno ogni tanto. Altrimenti resto ingarbugliato nei mille pensieri e nelle cose da ricordare che contraddistinguono la nostra vita di tutti i giorni.
Tu sei come me? Anche tu adori il mare o sei invece un amante della montagna?
Scrivimelo pure nei commenti, mi piacerebbe conoscere come la pensi.
Ora veniamo a noi e a questa pagina del Diario di Bordo del Signore delle Ventole.
Proprio perché agosto è stato un mese molto tosto, ho avuto molti spunti per scrivere articoli.
Ne sono infatti capitate di ogni in queste settimane. E come ogni volta che mi imbatto in un errore o un problema che potrebbe interessarti, mi metto al computer e scrivo un nuovo articolo, raccontando le gesta dell’ormai personaggio famoso “Luigi”.
Partiamo dall’ultimo che ho pubblicato.
Come puoi ricavare le curve di due ventilatori centrifughi in serie?
Come scoprirai leggendolo, questo articolo è nato per un motivo un po’ strano.
Nasce comunque da una domanda che Luigi mi ha fatto. E dato che l’uso di ventilatori in serie ha già portato problemi a dei miei clienti in passato, ho pensato che fosse utile risolvere una volta per tutte questo argomento.
Nell’articolo che puoi leggere cliccando qui, ho svelato – spero definitivamente – il motivo per il quale due ventilatori centrifughi in serie NON possono essere troppo diversi.
Trovi inoltre spiegato in che modo puoi ricavare la curva di portata e pressione dei due ventilatori in serie, partendo da quella di un singolo ventilatore.
Sia che tu voglia ordinare due o più ventilatori in serie o che te ne serva solo uno, devi in ogni caso essere certo di acquistare la ventola con la bocca di uscita nella giusta direzione.
Per questo motivo NON devi perderti per nessuna ragione anche l’altro articolo che ho scritto questo mese.
Come essere certo di acquistare un ventilatore con il corretto senso di rotazione? Usa questa semplice regoletta.
Noi ventilatoristi usiamo spesso dei codici poco comprensibili a chi non è un addetto ai lavori.
Purtroppo però in quelle sigle spesso si nascondono informazioni molto importanti per te che devi installare i ventilatori nel tuo impianto.
Il senso di rotazione di un ventilatore è ad esempio una di quelle informazioni fondamentali, ma ahimè sempre rinchiusa in un codice di lettere e numeri.
Se sbagli, puoi trovarti come Luigi nella spiacevole situazione di dover scegliere se comprare un nuovo ventilatore o in alternativa rifare da capo le tubazioni in ingresso ed in uscita dalla ventola.
In questo articolo sul senso di rotazione dei ventilatori ho così deciso di metterti a disposizione una semplice regola per ordinare correttamente le ventole per i tuoi impianti.
Troverai inoltre una comoda tabellina dove sono indicati i due sensi di rotazione – orario ed antiorario – e per ognuno di essi, tutte le possibili posizioni delle bocche di uscita del ventilatore.
La tabellina è un’immagine che puoi – anzi te lo consiglio – salvare sul tuo pc e stampare, così da averla sempre a disposizione quando devi ordinare un nuovo ventilatore. (se non sai come salvare l’immagine, scrivimi una mail e provvedo ad inviarti direttamente l’immagine)
Questi sono i due articoli del mese di agosto. Leggili e scrivi qua sotto nei commenti se li ritieni veramente utili. Mi faresti un grande favore.
Questa pagina del Diario di Bordo non è ancora finita.
CASO di SUCCESSO. Come un semplice foro ha permesso ad una fonderia di risparmiare più di 30.000 € all’anno?
Nelle scorse settimane, nonostante la mole di lavoro arrivata, mi sono messo in testa di ricominciare a registrare qualche video.
Negli ultimi mesi infatti – a causa dei mille impegni – ero stato costretto a trascurare il mio canale Youtube.
Appena rientro dalle vacanze tornerò a pubblicare tutta una serie di video, alcuni dei quali registrati con Claudio Delaini mentre parliamo delle sue amate scartoffie legate ai ventilatori ed alle direttive Macchine e ATEX.
Quindi se non l’hai ancora fatto, iscriviti al mio canale cliccando qui.
È gratuito, non ti disturba in nessun modo e ti permette di restare sempre aggiornato sui video che ogni settimana tornerò a pubblicare.
Nel frattempo però puoi guardare l’ultimo video che ho pubblicato.
Se hai dei forni industriali con dei ventilatori che lavorano ad alta temperatura, sono sicuro che il caso di successo di cui parlo sarà di tuo interesse.
Ovviamente un po’ mi “bullo” di questo risultato. In fondo da sempre mi scontro contro “gli inglesi” sul fatto che oltre una certa temperatura è necessario raffreddare l’albero delle ventole.
Loro dicono che sono troppo pignolo.
Ma come avrai ascoltato dal video, i fatti in questo caso specifico hanno dato ragione a me.
Non è sempre vero che noi italiani siamo meno degli altri. Anzi.
Scontri patriottici a parte, il caso di questa fonderia alla quale ho risolto questa costosa rogna è davvero un buon esempio di come sia realmente possibile abbattere i costi di manutenzione grazie a piccoli accorgimenti ingegneristici.
Bene, anche per questo mese è tutto.
Si chiude la pagina del Diario di Bordo di agosto. E io abbandono il pc per andare a godermi un po’ di mare.
A presto.
“Mai più guasti improvvisi!”
Il Signore delle Ventole.
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